Chi ha perso i 4500?

Borgna vince alla grande, con un balzo in avanti da record: quattromila voti in più di quelli ottenuti nel 2012. In totale ha il quadruplo di consensi del suo principale antagonista. L’unico che gli tiene testa, anche se a qualche lunghezza, è Nello Fierro, dei Beni Comuni: ha avuto 2370 voti personali, la sua lista 2150 contro i 1693 della volta scorsa. Lauria conserva e anzi allarga di poco il suo spazio.

Gli altri hanno  perso voti, o ne hanno conquistato una miseria

Il centro-destra di Menardi subisce gli schiaffi più cocenti, a cominciare da Forza Italia cui non ha giovato l’identificazione con la famiglia Garnero-Santanché. Grande Cuneo è sempre più piccola, perde voti e rimane a 506 (il 2,6%!). Anche la Lega si squaglia, lascia per strada un terzo dei suoi consensi. Non riesce neppure a sfondare a Roata Canale malgrado la grancassa sulla questione immigrati ampiamente strumentalizzata.

Una batosta forte per i Cinquestelle e per Manuele Isoardi che quasi dimezzano i consensi. Le tre liste blu-europee ce la fanno a portare in consiglio la loro candidata sindaco, ma giustificano chi le ha ritenute “liste di disturbo“ tenute insieme da una buona dose di rancore.

In fondo all’elenco c’è Casapound che raggiunge, pensate un po’, un cuneese su 150…

Il risultato dei Cinquestelle a Mondovì e a Cuneo è stato un mezzo disastro.

Cuneo per i Beni Comuni ha fatto uno splendido risultato. Con i 2500 voti raccolti dal suo giovane candidato Nello Fierro (quasi il 10 per cento) è diventato il terzo gruppo poltico rappresentato in Consiglio comunale. Davanti ha solo le corazzate del Pd e del Centro, ha superato Cuneo Solidale che per due decenni è stato il perno delle maggioranze.

A ben guardare non è un risultato inatteso. Cuneo per i Beni Comuni si può considerare l’erede di due liste di sinistra presenti nel 2012 a sostegno di Garelli: « Costituente del beni comuni » e « Sinistra ecologie e libertà » che insieme sfiorarono i 2500 consensi. Quest’anno il candidato Fierro ha ottenuto quei voti (anzi, una manciata in più) ma la nuova lista ne ha persi circa 200. Il peso dell’apporto di Sel è confermato dal risultato di Luciana Toselli: in questa tornata seconda per numero di consensi (ben 250) mentre cinque anni fa in Sel si era fermata a 72.

Ottiene un grande successo il “Corbyn ‘d Cuni”, Ugo Sturlese, che vede premiata la sua militanza appassionata e costante. Questo modo di praticare la politica alla maniera dei « vecchi compagni » con tutta evidenza paga anche a livello elettorale e lo dimostrano i risultati degli altri componenti della lista che sono stati premiati da una buona dose di preferenze.

Tuttavia c’è da chiedersi quanto sia “popolare“ il seguito dei “Beni comuni“: ottiene le percentuali più alte nei seggi “ricchi“ del Viale degli Angeli e delle vicinanze.

La destra nelle sue varie sfaccettature disponeva di 5400 voti: Menardi ne ha persi per strada 1800.

La novità delle ultime elezioni? Non c’è dubbio, è il calo drastico dei votanti: sono 4163 in meno rispetto a cinque anni fa, quando invece erano stati 800 cittadini più della tornata precedente.

Non è facile stabilirie con certezza perché c’è stata questa fuga.

Si può cercare di vedere da chi sono scappati gli elettori, e chi invece li ha confermati o accresciuti.

Borgna è vincitore in tutti i sensi. Non solo è quello che che ha avuto più consensi, ma ha anche aumentato rispetto a cinque anni fa: 4800 voti in più.

Laurìa perde 52 sostenitori, passando da 1586 a 1534; Isoardi scivola da 2098 a 1443, quindi 655 elettori gli hanno voltato le spalle.

L’area di destra nel 2012 aveva raccolto 5419 voti, se mettiamo insieme quelli di Claudio Sacchetto (Lega e Grande Cuneo) con quelli di Marco Bertone (Popolo della libertà) e Mario Castellino (Futuro e libertà di Fini). A Menardi ne sono rimasti 3621: 1800 voti andati in fumo.

Isoardi dei cinque stelle è stato abbandonato da 655 simpatizzanti, circa un terzo (erano 2098).

La galassia dei sostenitori di Gigi Garelli (9007 al primo turno) si è frantumata in tre pezzi. Una parte è andata a sostenere Borgna insieme al Pd e ai Moderati, una parte si è riversata sugli Europei della Martello, e una parte su Fierro e sui Beni Comuni, che hanno conservato tutti i voti della Costituente e di Sel.

E poi c’è la Democrazia Cristiana 2.0, formata dalle liste del Pd e del Centro: insieme avvicinano quel 40% che era il bottino consueto della Balena Bianca ai tempi buoni.

Sopra tutti un leader che ha cominciato a correre in maniera diametralmente opposta agli schemi in voga, per intenderci quelli alla Renzi. Riesce a imporre i suoi punti di vista senza fomentare rotture, senza sminuire né tantomeno umiliare gli avversari. O meglio: se lo fa, non se ne fa accorgere. Sa togliersi di torno le personalità ingombranti senza spargere sangue, ma sa anche coagulare un gruppo di sostenitori-amici di cui può fidarsi. Ha una capacità che è propria di quelli che credono veramente nella solidità delle proprie idee, per cui non hanno bisogno di sbandierare i propri obiettivi (vedi appunto Renzi) ma che invece li perseguono tenacemente finché li realizzano. Vedi la pedonalizzazione di via Roma, gli alloggi del Puf… Sfugge dagli scontri frontali: con Roata Canale è rimasto silente…

Adesso vedremo: subirà una vicesindaca-senatrice o imporrà la sua scelta?

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